Il monastero del Soke sta su una montagna dove luce e acqua il governo non li porterebbe mai, ma con la vita moderna: macchine per lavorare, freezer e frigoriferi oltre agli altri apparecchi elettrici, senza corrente stabile rendono la vita costretta su binari non sempre comodi. Quando poi il generatore si guasta fino a data ignota bisogna affrontare momenti di incertezza. Allora dopo anni e anni si è chiesto di poter allacciare il monastero alla rete pubblica, ovviamente facendosi carico delle spese, impossibili da sostenere senza aiuti grossi da parte dei benefattori, ma gli aiuti sono arrivati e il progetto è partito nel 2020.
Un bravo operaio del monastero con capacità per la gestione, si è preso a carico di trovare la ditta per fare i lavori, di decidere con l’ingegnere e il consenso della superiora il percorso dei cavi, di aiutare nella preparazione del terreno etc. e con una certa lentezza, dovuta a tanti fattori, a poco a poco si è avanzato, salendo la montagna, impiantando piloni a prova di pioggia che erode e fa crollare e, mese dopo mese, si aspettava con ansia di avere la luce sempre presente, dato che il generatore si faceva funzionare solo in alcune ore con grossi costi di carburante e problemi di manutenzione e di alimentazione del combustibile. Il progetto prevedeva tempi brevi, qualche mese… e iniziato ad agosto del 2020 abbiamo cominciato a sperare la luce per settembre del 21 ma… niente, ancora in alto mare! Poi mese dopo mese, si sperava per ottobre del 21, ma niente. Allora per Natale, poi per Pasqua. Sembrava sempre a buon punto, ma si presentavano intoppi di tanti generi. Oltretutto il generatore che era piuttosto vecchio, talvolta si rompeva o veniva gestito malamente e questo comportava spese aggiuntive e mancanza totale di corrente anche per due o tre giorni. Questo aumentava il desiderio di arrivare finalmente alla fine dei lavori.
Finché dopo l’ennesimo controllo del percorso da parte dell’ente governativo incaricato e dopo l’ultima potatura di piante che erano troppo sporgenti sembrava che dovessero allacciare… “sabato”, poi no, c’è ancora una difficoltà, “settimana prossima”, poi dopo due settimane… e ogni giorno ci si alzava con la speranza. Intanto erano ricominciate le piogge, ma a metà ottobre del 2022 pareva proprio arrivato il gran giorno. In tarda mattinata gli operai esterni erano sul posto col nostro incaricato… arriva vespro ora in cui si accendeva il generatore e non accendono perché?… “arriva la luce!”. Finisce vespro e vado a vedere cosa sta succedendo: sono a lavorare, minaccia pioggia e sta cominciando a venire buio, dicono che ce la fanno ma… Tra me penso: speriamo di non dover stare senza luce fino al sorgere del sole! Intanto il generatore era stato disinserito quindi non si poteva più accenderlo e cominciamo a cenare al buio, non era certo la prima volta! Finché alle 18,50 improvvisamente la luce si accende… la luce della rete di stato!!! Sono cominciate danze, canti, abbracci, grida di gioia e i festeggiamenti sono continuati il giorno successivo. Non sembrava vero, con la vita diventata un po’ più libera per fare il necessario in qualsiasi momento senza dover far quadrare il proprio tempo con la presenza della corrente come era sempre stato fino a quel momento. E così ho potuto festeggiare ma non godere di questa bella novità perché dopo 3 giorni sono rientrata in Italia. Ma adesso per chi resta la vita è più semplice, grazie a chi ha permesso, col suo dono, questo bel cambiamento.
Sr. Paola Maria