La forza del seme
“Allora Dio cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro”
(Gen. 2-3)
In Occidente un tempo l’uomo lavorava per vivere.
Oggi, vive per lavorare. Il lavoro, qualunque lavoro, dovrebbe gratificare la personalità di chi lo svolge.
Nel lavoro dovrebbe essere implicita l’esperienza della creatività. Ma in pratica chi lavora e non vive l’umiliante disoccupazione, spesso subisce inevitabili condizionamenti: necessità vitali, mancanza di alternative accettabili, pura e semplice sopravvivenza. In realtà non dà un senso a ciò che produce. Neppure nel cosiddetto tempo libero, un piacere da consumare subito in attesa della competizione di domani…
Il concetto cristiano di lavoro, al contrario, è pieno di senso. E’ vivere e lavorare sempre in comunione di spirito.
La più piccola, irrilevante cosa, fatta con gioia, acquista una sua luce e si posa sul nostro faticato quotidiano con la graziosa leggerezza di una preghiera. ”Ora et labora”, prega e lavora, dice la tradizione benedettina, dove il lavoro intercetta la voce di Dio e porta molto frutto. Per questo il tempo libero di Gesù è essere liberi dal tempo e coltivare quel seme di bellezza e santità che va oltre qualsiasi profitto.
n. 9/2005 – Luglio 2005
Direttore Responsabile: sr. M.Laura Rossi Zanetti