In questo mondo fugace e passeggero a volte bisogna fermarsi e scegliere i passi da fare per costruire nei nostri brevi giorni qualcosa che resti, qualcosa che sia di profitto non solo per noi ma anche per i nostri fratelli. Ci siamo fermate, abbiamo riflettuto sul passato con lo sguardo rivolto al futuro e abbiamo preso alcune risoluzioni, abbiamo venduto la casa in città, che non era indispensabile, abbiamo fatto i conti prima di partire con un progetto che assorbirà tutte le nostre energie e supererà le nostre risorse, ma che è essenziale per il quadro in cui è inserita la vita della nostra Comunità “Nostra Signora Regina della Pace”. Negli anni passati abbiamo aiutato il popolo di poveri e rifugiati di guerra ad avere una casa. Con l’aiuto di amici italiani abbiamo costruito per loro anche dopo-scuola, mensa, scuole e posti medici tra i villaggi devastati dai conflitti.
Ancora oggi con i contributi di persone buone diamo il pranzo ai bambini di 7 villaggi vicini al Monastero; con l’aiuto prezioso del gruppo Muratello si è dato al villaggio di Tchilonga un collegio per 40 bambine; vicino al Monastero è nata una casa di accoglienza per giovani e una torre con 3 stanze per pellegrini di passaggio…
Nel frattempo il nostro Ordine ci ha aiutate a costruire il Monastero definitivo, garanzia di una presenza orante e vigilante sulle necessità umane e spirituali di vicini e lontani.
Adesso siamo all’ultimo traguardo e tutte noi e quelli che ci vogliono bene con noi, sogniamo la chiesa, perché un Monastero senza chiesa è un corpo senza testa e lo sentiamo. Nella chiesa noi monache preghiamo notte e giorno, dalle 4 alle 20 per 7 volte al giorno, lodando il Signore, adorando, supplicando per questo nostro mondo un po’ disperso, un po’ disorientato. Nella nostra chiesa verranno i gruppi di giovani a cercare un momento di pace, una briciola di luce. Nella nostra chiesa, anche persone di passaggio entreranno per una sosta che ravvivi le loro forze spirituali, perché è vero che non di solo pane vive l’uomo, ma anche della Parola di Dio e della Sua presenza. E noi saremo le custodi di questa Presenza in un ambiente bello, semplice, essenziale, che dia a chi si avvicina la possibilità di un incontro con Chi di noi è troppo più grande! Poiché le nostre risorse sono scarse, i prezzi dei materiali nel Paese sono elevati e la chiesa vorremmo costruirla completa, dalle fondamenta al tetto, abbiamo nuovamente bussato alla porta di gente dal cuore generoso: il Gruppo Muratello a cui abbiamo chiesto aiuto per la costruzione. Loro, con generosità, metteranno a disposizione il loro tempo e le loro braccia per un opera che è di Dio prima che dell’uomo. Noi, con il nostro lavoro, risparmi e con l’aiuto di chi ci vuol bene provvederemo al materiale. Forse qualcuno si chiederà perché un Gruppo Missionario, dedito ad opere sociali accetta di aiutare a costruire una chiesa di un Monastero sperduto in cima ad una montagna, in mezzo a boschi e villaggi.
Io non so leggere nel loro cuore, ma posso dire il perché del nostro sogno: fin dai tempi antichi non esiste Monastero senza chiesa, senza luogo per la preghiera della Comunità e di chi si avvicina ad essa, e poi un Monastero, col suo Luogo privilegiato di preghiera ricorda il senso della vita e dà impulso e ragione ad ogni attività umana di solidarietà. Che Dio ci benedica e ci protegga tutti in questo nostro pellegrinaggio!
Md. Manuela