All’inizio degli anni ‘90, quando si pensava di impiantare il laboratorio farmaceutico, sono venuta in Italia con sr. Adelaide per frequentare un corso presso il laboratorio Assogalenica di Onigo, della dott. Laura Mazzon, nostra benefattrice, che ci ha molto generosamente trasmesso tutta la sua esperienza. Ora la sua fabbrica è chiusa, ma siamo contente di aver potuto portare avanti la sua meritevole opera. Abbiamo imparato da lei le basi della chimica farmaceutica e la tecnica di fabbricazione. Ritornate a Huambo, per un anno, intimorite dall’impresa, non abbiamo fatto nulla. Poi abbiamo iniziato con pochi prodotti: una crema, qualche sciroppo. Nel frattempo abbiamo frequentato un corso sulla medicina naturale. Questo ci ha molto incoraggiate ad approfondire la conoscenza delle risorse naturali del paese e valutare quelle che avremmo potuto utilizzare. Abbiamo messo insieme le diverse competenze acquisite e iniziato a programmare e fabbricare. Questo è stato l’inizio del nostro laboratorio farmaceutico. Per la vendita utilizzavamo due stan-zette accanto al monastero. Vedendo i nostri prodotti in vendita, il dottor Florentino, il medico angolano che da sempre ha seguito il nostro monastero a Huambo e la popolazione del luogo, ci ha proposto di venire presso di noi per visitare i poveri, in modo da poter prescrivere loro i rimedi adatti. I poveri di Huambo infatti non avevano modo di curarsi, la clinica era costosa, all’ospedale erano mal ricevuti e c’erano pochissime possibilità per loro. Gli abbiamo messo a disposizione una delle due stanzette per fare le visite, così lui prescriveva e noi fornivamo le medicine, anche gratis, come d’altronde sempre si è fatto anche coi pazienti dell’ospedale.
In seguito, la dottoressa Melania Sgro di Pisa, che già aiutava le sorelle di Valserena, ci ha proposto di venire a fare un corso per insegnarci ad utilizzare l’ecografo, mettendo a disposizione il suo ecografo portatile. L’ecografo a Huambo non c’era, così ne abbiamo acquistato uno con l’aiuto di Valserena e invitato alcuni medici del luogo a partecipare al corso. Il dott. Yuri, un medico russo che lavorava all’ospedale, ha imparato molto bene ad utilizzare lo strumento e ha cominciato a prestare il suo servizio mezza giornata anche da noi in una terza stanzetta adiacente alle altre due. Qualche tempo dopo ha lasciato l’Ospedale Centrale per lavorare solo da noi, poiché erano molto numerose le richieste. Il dott. Yuri ci aveva fatto presente che non c’era sufficiente possibilità di fare le analisi cliniche neanche presso l’Ospedale, poco organizzato. Allora abbiamo comperato tutte le attrezzature necessarie e aperto il centro analisi.
A quel punto è stato necessario costruire per ampliare i locali esistenti utilizzati in quel momento per la mensa dei bambini poveri, che è stata spostata e organizzata diversamente.
Nel 2003, quando la comunità delle monache si è trasferita al Soke, abbiamo potuto dare altro spazio per il consultorio. Via, via ci chiedevano sempre nuovi reparti, che si aggiungevano e continuano ad aggiungersi. Ma come evitare questa continua crescita? La clinica di Huambo è costosa, mentre da noi i prezzi sono molto più bassi. Abbiamo tante possibilità di analisi che altrove non eseguono, si è aggiunta anche l’endoscopia. Il Centro è sempre pienissimo, la gente viene anche da molto lontano, molte centinaia di chilometri, da Luanda, Benguela, Byé non solo per i prezzi bassi, ma soprattutto per i medici affidabili. Ora è gestita dal dott. Vladimir, che ha sostituito il dott. Yuri, ritornato in Russia.
In tutti questi anni abbiamo avuto anche molti problemi con la gestione, prima con il nostro amministratore di fiducia, un orfano cresciuto da noi come un figlio, di cui avevamo piena fiducia, purtroppo col tempo ci siamo accorte che per anni ha rubato quasi tutti i guadagni della farmacia! Allora abbiamo ceduto l’amministrazione ad altri per essere libere noi, ma le cose non sono andate meglio. Come fare? In questo momento io mi occupo del Centro Medico, sr. Paola Maria della contabilità della Farmacia e andiamo avanti come si può. Continua ad essere un’opera per il bene della popolazione: quelli che non possono pagare, se si tratta di cure da poco vengono senz’altro assistiti gratuitamente, se si tratta di cure costose telefonano a me, ma non si rimanda mai nessuno senza fare tutto il possibile. Come fare diversamente?
* Madre Manuela ci ha fatto questo racconto, già che non trovava il tempo per scrivere, per telefono, rimestando la pentola della polenta, in equilibrio su un piede mentre l’altro, ammalato, riposava su uno sgabello…. Decisamente la messe è molta ma gli operai sono pochi.
… fino a quando potremo resistere? solo Dio lo sa.